Auster, per caso

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[…] Uno studio legale dal nome “Argue and Phibbs” [To argue significa discutere, argomentare: fibs sono le piccole bugie, fandonie o frottole].
Questa è una storia vera. Se qualcuno non mi crede, lo sfido a farsi un giretto a Sligo e controllare di persona se mi sono inventato le cose oppure no. Sono vent’anni che questa sigla mi mette di buon umore, e anche se posso provare che Argue e Phibbs sono due persone reali, il fatto che i loro due nomi fossero associati (per dar vita a una facezia tanto più irresistibile, una parodia perfetta della professione legale) è qualcosa di cui ancora stento a capacitarmi.

Esperimento di verità è un gustoso librino di racconti brevi (e reali) da leggere in un breve viaggio in treno.  Gli appassionati di Auster ritroveranno nei piccoli racconti di casualità le radici delle sue più famose opere, dalla Trilogia di New York a L’invenzione della solitudine. Un medesimo pianerottolo, la ricerca infinita di un quadro raro o un fulmine caduto mezzo metro più avanti del previsto sono il fulcro della leva con cui il caso solleva o affossa i destini di ognuno di noi.

A pensarci bene anche il ritrovamento da parte mia di questo piccolo libro è legato al caso. Avevo finito di rileggere la Trilogia di New York e, da bravo lettore onnivoro, ero in libreria alla ricerca di un romanzo di Jane Austen. Il volume che cercavo naturalmente non c’era, questo per dare il gusto supremo al libraio di guardarti con occhi sadici e dirti “No, non ce l’ho più” (il mio ci prova gusto a dirlo, ne sono certo). Cocciutamente ricontrollo sullo scaffale e tra due volumi di Orgoglio e pregiudizio eccoti, fuori posto, il piccolo libricino di Auster.
AusteN – AusteR.

50 Comments

  1. Grazie della visita. Credo che molti studi legali dovrebbero chiamarsi “Argue and Phibbs”. Un abbraccio, Fabio

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