The First of May

Penny_blackCerto, certo, il primo maggio è la festa dei lavoratori, ma è anche un giorno importante per i servizi postali di tutto il mondo.

Il primo maggio del 1840 il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda stampò il primo francobollo postale del mondo, il Penny Black. La creazione di questo nuovo elemento della pragmatica burocratica seguì un iter molto lungo, iniziato nel 1837 su proposta di Rownald Hill che, nel breve saggio “Post Office Reform: Its Importance and Practicability” (“La riforma delle Poste: importanza e fattibilità”), aveva ipotizzato un sistema per effetturare in anticipo il pagamento per i servizi postali.
Ottenuto un incarico da supervisore al ministero del tesoro, Hill aveva indetto un bando aperto ai sudditi di sua maestà per identificare il miglior modo per il pagamento anticipato della corrispondenza. Il nostro arguto burocrate doveva essere, però, molto esigente. Nessuna delle oltre 2600 proposte pervenute erano state ritenute degne di nota da Hill.

Stufo della fase di stallo, che lo aveva costretto a due anni di ritardo, Hill decise di dare un’accelerata alla questione. In sette mesi di alacre attività, vennero prodotti decine di bozzetti su diversi tipi di carta, fino a giungere al disegno definitivo. Fu selezionato un semplice ritratto di profilo della regina Vittoria su fondo nero, disegnato dall’artista William Mulready. Vincendo la corsa contro il tempo, i quadratini da un penny ciascuno giunsero negli uffici postali di tutto il Regno tra il primo e il 6 maggio, giorno in cui il Penny Black entrò ufficialmente in vigore.
La tiratura complessiva del francobollo fu di 68.158.080 esemplari, che servirono ad affrancare circa sessanta milioni di lettere, con pensieri d’amore, affari leciti e non, pensieri filosofici e liste per la spesa dalle colonie.

Viene però da chiedersi cosa mai possa aver spinto Rownald Hill ad inventare il francobollo. Ebbene, come tutte le grandi storie dell’umanità, anche quella che vi ho raccontato porta con sé una piccola leggenda.
Si narra che il buon Hill fosse giunto, nei primi anni ’30 dell’Ottocento, in un piccolo paesino della Scozia. Scendendo dalla carrozza, aveva notato una giovane ragazza che aveva chiesto al postiglione se vi fossero lettere per lei. All’epoca, chi svolgeva servizio di trasporto aveva anche l’onere del trasporto della posta. Sceso dalla carrozza, il cocchiere aveva consegnato una lettera alla ragazza, chiedendo poi alla stessa uno scellino come ricompensa per la consegna.
Dopo aver girato e rigirato per un po’ la lettera tra le mani, la giovane donna aveva riconsegnato la lettera al postiglione con le lacrime agli occhi: “Mi spiace, non ho i soldi per pagarla”. Il cocchiere non aveva reagito bene alla notizia e, rimontando sulla carrozza, aveva urlato alla ragazza: “Ancora? Questa storia va avanti da ormai troppo tempo”.
Incuriosito dalla vicenda, Hill si era avvicinato alla giovane ragazza scoprendo che quella singolare scenetta si era già verificata molte volte. Da buon scozzese, infatti, il fidanzato della ragazza aveva studiato uno stratagemma per non pagare il servizio postale. Ogni mese scriveva alla sua amata una lettera da Londra, dove abitava per lavoro, apponendo sulla busta della stessa alcuni segni convenzionali. Quelli che potevano apparire semplici scarabocchi erano, invece, una sorta di codice che la giovane scozzese era in grado di interpretare con un rapido colpo d’occhio. Così facendo, poteva essere aggiornata sulle condizioni del fidanzato senza aprire la busta e pagare, di conseguenza, il balzello postale.
Possiamo immaginare la faccia di Hill, convinto uomo di Stato, mentre la fanciulla spifferava il suo segreto.
In meno di dieci anni Hill trovò nel Penny Black la soluzione per il servizio postale di sua maestà. Però, appunto, è una leggenda.

955 Comments

  1. Subito dopo… nel 1861, anche in Italia, i Savoia, inventarono il prototipo del francobollo imperiale… chiamato Giuseppe Garibaldi. Apposto sulle giubbe rosse dei tanti mercenari al suo soldo, recavano una missiva per tutte le famiglie italiane nella quale si proclamava la loro italianità…
    peccato che:
    – nessuno li capisse poiché le lingue dei popoli conquistati erano tutte diverse
    – la quasi totalità dei popolani non sapeva leggere e scrivere
    – che nessuno gli avesse chiesto di diventare italiano…

  2. Bella lezione di Storia!
    Oggi primo maggio, la consuetudine vuole che i lavoratori scendano in piazza, tu sei andato oltre: sei salito in cattedra!
    ;-))
    Buona festa.
    Antonio C.

  3. Ciao Anecòico,
    Mi è piaciuto molto post, veramente interessante. Ho collezionato per diversi anni francobolli, ora so a chi devo quest hobby. Grazie Mister Hill! Spero non abbia spezzato troppi sogni d’amore
    Pinky

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