La scala infinita

Nel marzo di 48 anni fa, l’incisore olandese Maurits Cornelis Escher produsse una delle sua più celebri litografie: “Salita e Discesa”.

Appassionato di paradossi e di geometrie impossibili, Escher immaginò un edificio sormontato da una scala costituita da infinite salite e discese. In una ambientazione ai limiti con la metafisica, due file di uomini, ritratti in posa quasi ieratica, percorrono la scala: gli uni salendo, gli altri scendendo.

A distanza di quasi mezzo secolo, prendendo spunto dalla celebre litografia di Escher, Goo-Shun Wang ha immaginato un corto cinematografico sul tema. Protagonista della storia, realizzata in computer grafica, è un ubriaco che, per uno strano gioco del destino, rimane prigioniero in una delle scale di Escher. In una lotta divertente, ma a tratti angosciante, con l’assurdo geometrico, l’uomo cerca di liberarsi e scampare alla trappola. Eppure, qualsiasi fuga appare drammaticamente vana.
Per quale motivo? Scopritelo voi stessi.

2,604 Comments

  1. Pierbacco

    Un po’ di moto non può che fargli bene. Tuttavia queste scale che salgono, scendono e si rincorrono, riprendono idealmente i temi del tempo e della vita di cui hai parlato ieri.
    Pierbacco

  2. due figure nel disegno si rifiutano di prendere parte all’inutile rituale quotidiano di salire le scale e quando sono un po’ stanchi mutare direzione e scendere. prima o poi si adegueranno anche loro.

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