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Taser alla moda

50.000 volt per immobilizzare una persona senza provocare, nelle migliori delle ipotesi, nessun danno permanente al sistema nervoso centrale. Questa è la promessa dei Taser, quegli aggeggi infernali sempre più diffusi negli Stati Uniti e in Canada per la difesa personale.

Via di mezzo tra le pistole a impulsi dei film di fantascienza e le classiche rivoltelle, i Taser sparano verso l’obiettivo due elettrodi attraverso cui passa poi una potente scarica elettrica in grado di paralizzare il farabutto/malcapitato di turno.
Per Amnesty International, gli “affidabili e sicuri Taser” (così dice il produttore) hanno ucciso tra il 2001 e la fine del 2007 circa 280 persone. La maggior parte delle vittime erano individui completamente disarmati e che non costituivano un pericolo immediato da giustificare l’uso della scarica. Secondo molti esperti, l’idea di avere un’arma non letale tra le mani spingerebbe forze dell’ordine e comuni cittadini ad abusare dei Taser.

Grazie alla segnalazione di Roberto Venturini, ho fatto un salto sul sito del produttore ufficiale dei Taser. La casa produttrice presenta il nuovo modello Taser C2. Al modico prezzo di 380 dollari è possibile acquistare online alcuni modelli personalizzati da far impallidire le versione artistiche degli iPod.
Taser C2 può infatti essere acquistato nella versione nera, in rosa shocking o in rosso. Ma “Chi dice che la sicurezza non possa essere di moda?” recita il sito. E quindi c’è una versione leopardata del Taser, e le immancabili versioni mimetiche sia per il deserto, beige e marrone, che per i boschi.