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Su YouTube, again

Fossi un pezzo da novanta avrei già schierato uno squadrone di avvocati per far valere le mie ragioni e recuperare l’account sospeso, ma non lo sono e finirò probabilmente ad aprire un nuovo account dopo aver trangugiato amaro per qualche giorno.

Scrivevo così appena una settimana fa, sconfortato e un poco amareggiato per la sospensione del mio account su YouTube in seguito a una segnalazione di Telecom Italia Media. Ricordate? La società che controlla La7 aveva richiesto la rimozione del filmato in cui Stefano Pesce recitava il mio monologo "Morire per lavoro" nella trasmissione Niente di Personale di Antonello Piroso. Tenevo particolarmente a quel video, dedicato alle vittime della ThyssenKrupp, rimosso nonostante ne fossi stato in parte l’artefice scrivendone il testo.

Fortunatamente le mie rimostranze nei confronti di Telecom Italia Media si sono rivelate fruttuose. Con professionalità e solerzia, l’ufficio legale dell’emittente ha analizzato il mio caso, informandomi costantemente sugli sviluppi, sia telefonicamente che via email. Dopo circa tre giorni, ho ricevuto da parte loro l’autorizzazione formale a riproporre quei sette minuti di televisione su YouTube. Finalmente avevo il video, ma paradossalmente, non un account su cui caricarlo poiché il mio era stato disattivato proprio in seguito alla segnalazione di Telecom Italia Media.

Rassegnato a dover attivare un nuovo account, ho provato a consultare l’assistenza del più grande (e severo) portale di video sharing al mondo. Conoscendo come vanno queste cose e le politiche di YouTube tese volutamente a disincentivare le proteste (sono del resto milioni i suoi utenti), immaginavo che la mia email finisse comodamente nel cestino dell’help desk senza subire alcuna considerazione.
Dopo numerosi giorni di silenzio (c’erano di mezzo Pasqua e Pasquetta), ieri ho invece ricevuto un messaggio email dall’assistenza di YouTube che si scusava per il contrattempo e, acclarato presso Telecom Italia Media il nulla osta alla pubblicazione del filmato, mi comunicava l’imminente riattivazione dell’account e di tutti i filmati da me caricati sul portale!
Desidero ringraziare ancora una volta voi tutti (in special modo Vittorio e Giacomo) per il supporto e gli attestati di solidarietà che mi avete dimostrato nel corso di questa settimana.

Della maggior parte dei filmati mi importava relativamente, ma a quello dedicato ai ragazzi della ThyssenKrupp proprio non volevo rinunciare: quelle sette esistenze spezzate non vanno consegnate all’oblio, solo così riusciremo a evitare che tragedie come questa possano ripetersi. Ecco perché quel filmato svetta in cima a questo post.