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«La Russia è un paese con un passato imprevedibile»

Mettetevi comodi, cliccate play e lasciate che l’allegro motivetto colonizzi il vostro encefalo. Apprezzate lo sguardo vispo, il sorriso e le sopracciglia in preda a una paralisi, la pettinatura stile mago Silvan e i sapienti gargarizzi dell’interprete. Terminata l’esperienza, vi ritroverete in un momento imprecisato della giornata a canticchiare trololololololololololo e nulla sarà più come prima.

Il video qui sopra è da alcuni giorni il nuovo, l’ennesimo, tormento di Internet. Pubblicato lo scorso novembre 2009 su YouTube, il filmato mostra le prodezze vocali di Eduard Anatolyevich Khil, un cantante divenuto celebre in URSS a cavallo tra gli anni ’60 e i ’70 del Novecento. Il brano, ripreso recentemente dall’Huff Post e da BoingBoing, può essere tradotto a spanne dal russo con “Sono davvero contento di tornare infine a casa”.

La canzoncina disseminata di versi onomatopeici, da far impallidire “Prisencolinensinainciusol”, rimbalza da un sito all’altro da giorni come dimostra la puntuale analisi di Know Your Meme. I vocalizzi di Hill sono stati di ispirazione anche per Stephen Colbert, che li ha utilizzati per ritrovare il buonumore.

Trololololololololololo, finché dura…