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Zona rossa, di vergogna

A quasi un anno dal terremoto che devastò l’Abruzzo, Zoro ha deciso di raccontare con un bel reportage la vita lassù tra le macerie e una ricostruzione che non sembra partire mai.

Osservando il filmato (qui la seconda parte) sono giunto a una prima grossolana conclusione: è un gran casino. L’Aquila al momento appare morta, una città fantasma nelle aree centrali così come in periferia. I permessi per rimettere in sesto gli edifici tardano ad arrivare, così chi ha una casa lievemente lesionata e la possibilità di rimetterla in sesto non può far partire i lavori e di conseguenza non può rianimare il capoluogo con la propria presenza.

Gli aquilani girano intorno alla loro città, alla domenica creano catene umane per spostare le macerie dai vicoli della zona rossa nel centro storico e non si danno per vinti. Il governo fino a ora ha pensato principalmente alle tanto discusse new town, la speranza di risvegliare L’Aquila è ancora affidata alla tempra dei suoi cittadini.