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All’Indice!

C’era finito anche Alberto Moravia nell’Indice dei libri proibiti compilato per secoli dal Vaticano. Il primo Index fu istituito nel 1559 dal Sant’Uffizio sotto il pontificato di Paolo IV (quello del ghetto di Roma).
L’Indice Paolino conteneva l’intera opera letteraria degli scrittori non cattolici e comprendeva anche i testi non necessariamente di carattere religioso. La produzione tipografica di una sessantina di editori svizzeri e tedeschi fu proibita, così da non contaminare i cattolici con quei cattivoni che su al nord avevano deciso di diventare protestanti. Tra i libri censurati c’era anche il capolavoro di Giovanni Boccaccio, il Decameron.

Tra il 1559 e il 1966, l’Index fu aggiornato almeno una ventina di volte, generalmente con lo scopo di includere nuovi scritti, specialmente in campo filosofico e scientifico. Non si poteva certo sostenere che la Terra non fosse al centro dell’universo, o che il Sole fosse in realtà il perno intorno al quale orbitavano i pianeti del nostro sistema. E ancora, come poteva permettersi un certo Immanuel Kant di sostenere tesi filosofiche di quel tipo? E quell’Ugo Foscolo con le sue Ultime lettere, quanta imprudenza! All’Indice, all’Indice!

Esattamente il 14 giugno di 42 anni fa, spettò a un altro Paolo il compito di annunciare il pensionamento dell’Index. I tempi erano maturi, c’era stato da poco il Concilio Vaticano II e, sebbene a fatica, la Chiesa cercava di scrollarsi di dosso l’immagine di una istituzione ferma nello spazio e nel tempo, dimostrando così qualche timida apertura. La decisione di abolire l’Index non fu accolta particolarmente bene dai porporati italiani, che dovettero comunque sottostare alla decisione presa da papa Paolo VI.

Alcuni dei principali autori finiti all’Indice nel corso dei quattro secoli di attività censoria, viene voglia di leggerli (o rileggerli) subito:

Francesco Bacone, Honoré de Balzac, Henri Bergson, George Berkeley, Cartesio, D’Alembert, Daniel Defoe, Denis Diderot, Alexandre Dumas (padre) e Alexandre Dumas (figlio), Gustave Flaubert, Thomas Hobbes, Victor Hugo, David Hume, Immanuel Kant, Jean de La Fontaine, John Locke, Montaigne, Montesquieu, Blaise Pascal, Pierre-Joseph Proudhon, Jean-Jacques Rousseau, George Sand, Spinoza, Stendhal, Voltaire, Émile Zola.
Tra gli italiani finiti all’indice – scienziati, filosofi, pensatori, scrittori – vi sono stati Vittorio Alfieri, Pietro Aretino, Cesare Beccaria, Giordano Bruno, Benedetto Croce, Gabriele D’Annunzio, Antonio Fogazzaro, Ugo Foscolo, Galileo Galilei, Giovanni Gentile, Francesco Guicciardini, Giacomo Leopardi, Ada Negri, Girolamo Savonarola, Luigi Settembrini, Niccolò Tommaseo e Pietro Verri. [fonte Wikipedia]