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Politica in fumo

Sulla copertina del suo libro autobiografico, Jacques Chirac era mostrato con una fotografia di qualche decennio fa in cui fumava una sigaretta. O meglio, doveva esserlo: la casa editrice ha rinviato l’uscita del libro per sostituire l’immagine, ritenuta non adatta alla legge contro la pubblicità – diretta o indiretta – legata al fumo. La scelta è stata dettata anche dal fatto che l’ex inquilino dell’Eliseo è un convinto sostenitore della lotta contro il cancro.

La vicenda della foto di Jacques Chirac è stata raccontata alcuni giorni fa dal giornale Le Parisien, che in un breve articolo ha ricordato come la legge contro la pubblicità di sigarette e affini abbia avuto diverse conseguenze negli ultimi tempi. Nel mese di luglio, una foto d’epoca di Alain Delon utilizzata da Dior fu ritoccata per eliminare una sigaretta, medesima sorte  toccata alla pipa di monsieur Hulot nella locandina del film Mon Oncle di Jacques Tati, mentre Warner France ha resistito alle richieste di eliminare la sigaretta nella locandina di un film dedicato alla fumatrice incallita Coco Chanel, vedendosi così ritirare buona parte dei manifesti già affissi.

La foto ritenuta sconveniente di Jacques Chirac con la sigaretta in mano mi ha fatto venire in mente l’album fotografico online del candidato alla segreteria del PD Pierluigi Bersani. Praticamente ogni dieci foto ce n’è una in cui il nostro ha per le mani un bel sigaro, ostentato con sicurezza e sprezzo del pericolo anche sulle spalle dei militanti e persino nelle cucine della Festa Democratica.