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Due cose su Stamina

In realtà le cose su stamina potrebbero essere un centinaio, molte scoraggianti, ma ne metto in fila solo un paio.

La prima riguarda le dieci domande indirizzate alle Iene messe insieme e pubblicate un paio di mesi fa da Silvia BencivelliMarco CattaneoSalvo Di GraziaAlice PaceAntonio Scalari e da me. Come era prevedibile, nessuno del programma ha dato almeno una delle dieci risposte. Giulio Golia, la “iena” che ha presentato tutti i servizi sulla vicenda Stamina, ha detto genericamente sui social network (non in trasmissione in prima serata) che per avere le risposte alle sue domande basta guardare i servizi che ha realizzato per Le Iene.

A chi gli ha fatto notare che diverse cose non tornano nei servizi sul caso Stamina mandati in onda, Golia ha risposto in questo modo.

È interessante che la risposta ai dubbi sull’obiettività dei servizi su Stamina sia “non ci guardi”, considerato che quei servizi sono stati sono mostrati a centinaia di migliaia (temo milioni) di persone in prima serata su una televisione generalista nazionale. A persone che basano buona parte della loro informazione sulle cose che vedono in televisione e che probabilmente non si sono potute fare un’idea completa di tutta la vicenda. Non conoscendo più approfonditamente il “caso Stamina” è improbabile che queste abbiano cambiato canale e seguito il consiglio “non ci guardi”.

Marco Occhipinti ha collaborato con Giulio Golia alla preparazione dei servizi su Stamina per Le Iene. Non ha risposto alle dieci domande. Sui social network scrive queste cose.

Ognuno può farsi un’opinione su come è stato raccontato il caso Stamina dalle Iene.

La seconda cosa, ben più importante e rilevante, riguarda la pubblicazione da parte della rivista scientifica Nature di un nuovo durissimo editoriale su Stamina e su come si sono mosse le istituzioni in Italia per affrontarlo. L’editoriale parte dalla decisione del TAR del Lazio di sospendere il decreto con cui era stata nominata dal ministero della Salute la commissione che si era occupata del trattamento, ricordando che questo potrebbe portare al riavvio della sperimentazione. E su questa possibilità a Nature sono alquanto categorici:

Non deve essere permesso. Come hanno già evidenziato Nature e altri gruppi indipendenti di esperti molte volte, non ci sono prove sull’efficacia della presunta terapia, inoltre potrebbe rivelarsi dannosa.

Nature chiede al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, di consentire agli esperti che facevano parte della commissione di rendere pubbliche le loro valutazioni su Stamina per fare chiarezza e che dovrebbe farlo presto “prima che le cose peggiorino ancora”. Perché più le cose restano in sospeso e confuse, più è difficile chiudere la questione, impedire che decine di famiglie siano illuse e che ci siano manifestazioni di piazza con persone che spruzzano il loro sangue sulle foto del presidente della Repubblica.