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il blog di emanuele menietti

arte

Quaranta maschere minacciose

24 Dicembre 2011

Se siete a Torino e verso sera vi capita di passare dalle parti di via Po, entrate nel cortile del Rettorato dell’Università e date un’occhiata a “Bwindi Light Mask“, l’installazione dell’artista Richi Ferrero. Vi ritroverete a osservare quaranta maschere identiche, e un po’ inquietanti, ispirate a quelle fatte dalle popolazioni del Parco nazionale impenetrabile di Bwindi, nell’Uganda sud-occidentale.

Il rito prende vita quando la luce artificiale muta i cromatismi delle maschere dando vita ad una danza ferma, sostenuta dai suoni bi-vocali dei Tuva (Asia centrale), che a sua volta esegue un dipinto d’ombre. Una ritualità nuova prende forma attraverso archetipi antropologici universali: la maschera africana da sempre tramite tra l’uomo e il soprannaturale, i canti armonici tipici della tradizione sciamanica dei Tuva e la luce. L’aspetto più interessante di questo rito senza tempo sta proprio nel legame tra luce e suono, spesso presente nelle culture antiche nelle quali il senso della performance religiosa è dato dal farsi sostanza del suono, che richiama la luce divina per stabilire un contatto tra questa e l’uomo.

La musica dell’installazione è tratta dal lavoro del compositore Mikhail Alperin, che ha messo insieme i canti dei Tuva con quelli di un coro bulgaro. Negli anni Novanta fu infatti scoperto che questi due popoli hanno radici comuni e che abitavano alcune zone dell’Asia centrale. Durante le grandi migrazioni di 1.500 anni fa, il gruppo originario dei Tuva si divise per qualche ragione in due gruppi: uno finì nelle terre dell’attuale Bulgaria, l’altro nella repubblica russa che oggi chiamiamo Tuva in Siberia centro meridionale lungo il confine con la Mongolia.

Posted in: arte, musica, torino Tag: bulgaria, bwindi light mask, richi ferrero, tuva

Fermo così

9 Marzo 2010

Disegnare un ritratto di ogni abitante di New York City. È questo l’ambizioso obiettivo di Jason Polan. L’artista lavora al progetto da un paio di anni e ha realizzato fino a ora circa 8.300 ritratti di altrettanti newyorkesi, disposti a entrare nell’enorme catalogo di volti appena abbozzati dal rapido tratto di Polan.

EVERY PERSON IN NEW YORK

Le opere realizzate sono visibili sul blog Every Person in New York, lo spazio online attraverso il quale Polan desidera far conoscere la propria utopica iniziativa:

Disegnerò i ritratti delle persone ogni giorno e li pubblicherò il più frequentemente possibile. Può darsi che vi faccia un ritratto senza che ve ne rendiate conto. Disegno nelle stazioni della metro, nei musei, nei ristoranti e agli angoli delle strade. Cerco di non farmi notare mentre sto disegnando. Ogni volta che avrò una nuova infornata di disegni li pubblicherò sul blog. Se desiderate aumentare le probabilità di essere ritratti e di apparire sul blog, mandatemi una email.

Compatibilmente agli impegni di Polan, i newyorkesi che lo desiderano possono dunque mettersi in contatto con l’artista per organizzare un rapido incontro e rimanere eternati nell’album che un giorno dovrebbe idealmente raccogliere gli oltre 8 milioni di abitanti della Grande Mela.

Nell’estate del 2008 bazzicavo per le street e le avenue di Manhattan, ma nell’archivio online di Polan non ci sono mica finito. Privilegi da newyorkesi…

Posted in: arte Tag: manhattan, new york, newyorkesi, polan, ritratti

Impara l’arte e mettila alla Casa Bianca

7 Ottobre 2009

A nove mesi circa dall’insediamento, per Barack e Michelle Obama è arrivato il momento di completare l’arredamento della Casa Bianca con qualche decorazione con oggetti d’arte provenienti dalle collezioni dei musei di Washington, DC.

obamarte

Michelle Obama ha scelto le opere per gli appartamenti e gli uffici presidenziali dopo aver consultato i cataloghi dello Smithsonian American Art Museum, della National Gallery of Art e dell’Hirshhorn Museum and Sculputure Garden. La scelta è ricaduta principalmente su un’ampia serie di opere d’arte moderna e contemporanea anche molto differenti tra loro.

Nel corso dei prossimi giorni la Casa Bianca si arricchirà dei dipinti astratti di Josef Albers, degli scenari americani di George Catlin e dei quadri di impronta espressionista di Alma Thomas. Non mancano poi opere di Mark Rothko, di Jasper Johns, di Degas e di Giorgio Morandi. Oltre 40 opere d’arte, tra dipinti e sculture, che resteranno comunque a disposizione della collettività nel caso di mostre o particolari eventi.

La conferma è stata data direttamente da Harry Cooper, curatore della sezione Arte moderna e contemporanea alla National Gallery of Art: «Abbiamo una regola: non impresteremo nulla di ciò che è solitamente esposto al pubblico». Il presidente si è accontentato delle opere in magazzino.

Posted in: arte, obama Tag: arte, barack obama, casa bianca, dipinti, michelle obama, stati uniti
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