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Un cinegiornale in prima serata

Onna, L’Aquila
«Accolto da una folla di festanti cittadini, il presidente indirizza il suo sorriso amichevole e bonario a un gruppo di bambini prima di volgere lo sguardo altero alla nuova struttura pronta per ospitare il nuovo modernissimo asilo nido. Il discorso dell’uomo che tutto può per la patria è seguito dal cristiano intervento del vescovo, ascoltato con rispettosa attenzione dal magnanimo presidente. Ma non v’è tempo da perdere, tanto ancora è da mostrare e inaugurare per la gioia delle genti astanti.

«Insieme al sommo vate del giornalismo, il presidente mostra all’attento occhio della telecamera l’immenso cantiere approntato per dare una casa alle popolazioni terremotate. Tutto è realizzato con millimetrica precisione e nessun dettaglio viene tralasciato dalle sapienti manovalanze, che lavorano alacremente per realizzare i progetti personalmente rivisti e siglati dal presidente. Egli tutto sa e tutto conosce delle costruzioni in muratura e illustra con dovizia di tecnicismi gli accorgimenti astutamente escogitati per rendere le abitazioni di nuovissima generazione immuni al più forte dei terremoti conosciuti da queste italiche terre.

«Varcato l’uscio di una di queste casupole finemente costruite, il presidente mostra al grande giornalista ogni particolare delle abitazioni tosto realizzate con sapientissima mano. In ogni stanza trovano posto arredi di primissima scelta personalmente selezionati dal multiforme e acuto ingegno del salvatore di queste terre. Egli stesso apre uno stipetto, saldamente incastonato nelle solide pareti dell’edificio, affinché all’occhio dello spettatore non sfugga la presenza di tegami, pentole e altre stoviglie di foggia finissima donate a ogni singolo nucleo familiare. Di grande bellezza e sopraffina tecnologia è anche il refrigeratore, pronto per accogliere i cibi e le bevande che saranno di altissimo conforto per i nuovi inquilini.

«Niente viene trascurato dal presidente mentre esce dal cantiere. Una stretta di mano vigorosa e colma di gratitudine per ogni manovale, un sorriso deferente per le donne accorse festanti e un buffetto per i bambini, speme della nazione.

«La giornata di gloria volge ora al termine, mentre il pallido sole di un tramonto settembrino sfiora lieve il cantiere e proietta l’ombre verso le terre risorte grazie al presidente. Egli ha donato un futuro a queste terre. Egli è il futuro.»