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il blog di emanuele menietti

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A spasso con Holden

1 Febbraio 2010

Una mappa per passeggiare tra le street e le avenue di Manhattan sulle tracce di Holden Caulfield. L’idea non è nuova, ma la recente versione dell’itinerario preparata sul sito web del New York Times non è male.

map jd salinger nyt

Per ricordare la scomparsa di J. D. Salinger, il celebre quotidiano statunitense ha dedicato un’ampia serie di articoli e approfondimenti sull’autore e sul romanzo The Catcher in the Rye. Sul blog City Room del giornale, James Barron ha scritto un interessante post sulla New York descritta da Salinger attraverso la parole del racconto di Holden. Gli spostamenti del protagonista del romanzo sono stati ricostruiti da Peter G. Beidler, che un paio di anni fa ha pubblicato il volumetto A Reader’s Companion to J. D. Salinger’s “The Catcher in the Rye”.

La Manhattan del racconto è naturalmente molto diversa dalla città dei giorni nostri. La McBurney School citata da Holden nel racconto e frequentata da Salinger, per esempio, ha chiuso i battenti verso la fine del 1988, mentre il Biltmore Hotel dove il protagonista attende l’appuntamento delle due è stato riconvertito una quindicina di anni fa per ospitare uffici e non più sontuose camere d’albergo.

Per chi ha letto il libro e conosce un po’ New York (e non teme di essere travolto dalla nostalgia qui oltreoceano) o per chi non ha ancora calcato i marciapiedi di Manhattan, la mappa del NYTimes si rivela un ottimo strumento per pianificare una nuova visita nella grande mela in compagnia di Salinger.

Posted in: libri e poesia, viaggi Tag: giovane holden, itinerario, manhattan, mappa, new york times, salinger

«E via discorrendo»

29 Gennaio 2010

Poi pensai a tutti loro in gruppo che mi ficcavano in un dannato cimitero e via discorrendo, col mio nome sulla lapide e via discorrendo. In mezzo a tutti quei morti. Ragazzi, quando morite vi servono di tutto punto. Spero con tutta l’anima che quando morirò qualcuno avrà tanto buonsenso di scaraventarmi nel fiume o qualcosa del genere. Qualunque cosa, piuttosto che ficcarmi in un dannato cimitero. La gente che la domenica viene a mettervi un mazzo di fiori sulla pancia e tutte quelle cretinate. Chi li vuole i fiori, quando sei morto? Nessuno.

La vita è curiosa, la morte è beffarda. Nel gennaio del 2009 si spegneva dopo una lunga malattia Adriana Motti, la traduttrice del capolavoro The Catcher in the Rye di J. D. Salinger e di fatto l’autrice italiana del Giovane Holden, lavoro sopraffino di adattamento per ricostruire in italiano il complesso slang usato dal protagonista del romanzo. A distanza di un anno dalla sua scomparsa, ora tocca dare l’ultimo saluto anche all’autore primo dell’avventura di Holden.

Jerome David “J. D.” Salinger è mancato nella giornata di ieri, ad alcuni giorni di distanza dal suo 91esimo compleanno. Per onorare la memoria dello scrittore da poco scomparso, Charles McGrath ha scritto un bell’articolo sul New York Times, un coccodrillo probabilmente pronto nel cassetto già da qualche tempo. Nel raccontare la vita di Salinger, McGrath traccia alcuni parallelismi con la storia di Holden Caulfield e non trascura il progressivo desiderio di quiete e riservatezza che caratterizzò la vita dello scrittore dopo il suo trasferimento dalle parti di Cornish nel New Hampshire.

Di J. D. Salinger si avevano dunque poche notizie, ma saperlo in vita in un certo senso mi confortava. Era bello sapere che l’autore di quel romanzo, letto e riletto, calcava ancora le polverose terre di questo mondo, o l’impiantito della sua casa nel New Hampshire. Era bello per forza, altrimenti ora non avrei questo velo di malinconia addosso, ma non riuscivo a comprenderne il motivo fino in fondo. Poi mi è venuto in mente che la risposta me l’aveva già data Holden, molti anni or sono…

Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira. Non succede spesso, però.

[Citazioni tratte da: J. D Salinger, Il Giovane Holden (The Catcher in the Rye, 1951),
Einaudi, Torino 1961, pp. 181 e 23]
Posted in: libri e poesia Tag: catcher in the rye, giovane holden, morte, romanzo, salinger
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