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Le elezioni e la scienza

16 Gennaio 2018

Nonostante le promesse a ogni campagna elettorale, a dire il vero di solito piuttosto generiche e di rito, sul fare di più e meglio, gli investimenti pubblici per la ricerca scientifica in Italia continuano a essere piuttosto bassi, soprattutto se confrontati con quelli di diversi altri paesi europei. Di ricerca e scienza si parla poco in campagna elettorale, di solito con frasi fatte e generiche, salvo naturalmente non si parli di vaccini dove sembrano essere tutti espertissimi immunologi.

Il gruppo Dibattito Scienza, che ormai raccoglie quasi 5mila iscritti, ha preparato anche per le elezioni di quest’anno dieci domande rivolte ai principali leader e partiti che parteciperanno alle politiche del prossimo 4 marzo. Le domande sono state scelte e poi votate dal gruppo e spaziano dagli organismi geneticamente modificati agli investimenti sulla ricerca, passando per le politiche ambientali e – inevitabilmente – quelle legate ai vaccini.

Nelle edizioni precedenti, l’iniziativa ha ottenuto un buon seguito e soprattutto ha aiutato molti elettori a farsi un’idea più chiara su come la pensano leader e partiti su temi fondamentali, talvolta complicati, ma che ci riguardano tutti e dai quali dipende una parte importante del futuro di ciascuno di noi e del paese.

Le dieci domande preparate da Dibattito Scienza

  1. Quale ruolo hanno i dati e le prove scientifiche nell’elaborazione delle vostre proposte politiche? Adotterete strumenti e modalità di lavoro specifiche per favorire l’attuazione di politiche basate sulla scienza?
  2. Nel 2016 l’Italia ha investito in ricerca e sviluppo l’1,29% del PIL (dati Eurostat), contro il 2,03% della media UE. Vi impegnate ad aumentare gli investimenti in ricerca, adeguandoli agli standard europei? Quale obiettivo ritenete realisticamente di poter raggiungere e dove pensate di trovare le risorse necessarie?
  3. Quali politiche pensate di attuare per stimolare ricerca e innovazione tecnologica nelle imprese italiane? Quali politiche adotterete per spin-off, start-up e per il trasferimento tecnologico da pubblico a privato?
  4. Pensate siano necessarie iniziative specifiche per accrescere la cultura scientifica e informatica del nostro Paese? Se sì, quali?
  5. Ritenete che il Sistema Sanitario Nazionale debba offrire ai cittadini anche cure e terapie per le quali non vi siano evidenze di efficacia? Ritenete corretto che cure e terapie di non provata efficacia, come i prodotti omeopatici, siano vendute nelle farmacie?
  6. Qual è la vostra posizione riguardo alle politiche vaccinali? Ritenete adeguata la normativa attuale? Quali aspetti, eventualmente, cambiereste?
  7. Quali politiche pensate di adottare per la riduzione di smog e inquinamento atmosferico in genere?
  8. La legge contro il consumo del suolo langue da mesi tra Camera e Senato. Ritenete questo problema una priorità? In che modo intendete gestirlo?
  9. Siete favorevoli alla coltivazione di OGM sul suolo italiano? Dal punto di vista della ricerca, siete favorevoli alla sperimentazione, anche in campo aperto, di colture geneticamente modificate, soprattutto alla luce delle nuove tecnologie disponibili?
  10. Quali politiche adotterete per la produzione, il trasporto e la distribuzione di energia? Come pensate di conciliare il contrasto ai cambiamenti climatici con un adeguato approvvigionamento energetico del nostro Paese?
Posted in: scienza Tag: dibattito scienza, elezioni 2018

Le elezioni europee e la scienza

16 Maggio 2014

scenari-europee-2014Che piani ci sono per gli OGM? E per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica? Saranno mantenute in Italia le restrizioni non previste dalla direttiva europea sull’uso di animali a fini sperimentali?

Ci sono un sacco di cose che si potrebbero chiedere ai candidati alle imminenti elezioni europee in tema di ricerca, ambiente e più in generale sulle opportunità in ambito scientifico dei prossimi anni. Come aveva fatto per le elezioni politiche, Dibattito Scienza, il gruppo che si occupa di portare tematiche scientifiche all’interno del confronto politico, ha pubblicato cinque domande indirizzate ai partiti e ai movimenti che si sono candidati al Parlamento Europeo. Le domande sono state pubblicate alcune settimane fa, ma a meno di dieci giorni dal voto, nemmeno un partito ha mandato le sue risposte.*

Vale la pena ricordargliele.

1. Attualmente l’autorizzazione all’immissione in commercio di varietà agricole geneticamente modificate (OGM) viene rilasciata direttamente a livello europeo. Ritiene soddisfacente questa situazione, e la procedura relativa? In caso contrario, che cosa cambierebbe?

2. Secondo l’ACEA (Associazione dei Costruttori Europei di Automobili), le misure europee sulle emissioni di CO2 penalizzeranno la competitività dell’industria automobilistica di tutto il continente. Considerato che il trasporto su gomma contribuisce comunque a circa 1/5 delle emissioni ed è l’unico in aumento, lei come affronterà la questione?

3. Il prossimo Parlamento voterà il pacchetto su rinnovabili ed emissioni di gas serra proposto dalla Commissione Europea per il 2030. Quali misure ritiene adeguate e di quali proporrà invece una modifica?

4. L’Italia ha recentemente recepito la Direttiva Europea 2010/63 che regola l’uso di animali a fini sperimentali, introducendo alcune restrizioni supplementari non previste dalla Direttiva originale. Ritiene che sia l’Italia a dover fare un passo indietro, o l’Europa a introdurre restrizioni analoghe?

5. L’ECDC (European Center for Disease Prevention and Control) gestisce programmi specifici per il controllo delle malattie prevenibili coi vaccini. Ritiene adeguati gli attuali programmi? In caso contrario, quali cambiamenti riterrebbe opportuni?

*Aggiornamento di sabato 17 maggio 2014
Qualcosa inizia a muoversi: nella serata di venerdì, il Partito Democratico ha inviato le sue risposte a Dibattito Scienza, saranno pubblicate online lunedì.

@twizardoz @emenietti @matteorenzi @pinapic @ale_moretti Il PD ha risposto ieri sera, le risposte saranno online lunedì

— Dibattito Scienza (@dibattitoscienz) May 17, 2014

Posted in: scienza Tag: dibattito scienza, elezioni europee, europa

Le elezioni e la scienza, in breve

5 Febbraio 2013

bersani-cernNegli ultimi mesi del 2012, un gruppo di giornalisti scientifici, blogger, ricercatori ed esperti aveva chiesto ai candidati alle primarie del centrosinistra di rispondere a sei domande sulla scienza per conoscere le loro posizioni su diversi temi, dai progetti per rilanciare la ricerca in Italia agli OGM passando per il fine vita. Nei mesi seguenti il progetto, che si chiama Dibattito Scienza, è andato avanti con una nuova iniziativa indirizzata ai candidati di coalizione alle politiche di fine febbraio. Sono state formulate dieci domande sulla scienza per Silvio Berlusconi, Beppe Grillo, Mario Monti, Oscar Giannino, Antonio Ingroia e Pier Luigi Bersani. Purtroppo solo gli ultimi tre candidati hanno risposto alle domande (trovo l’assenza di Monti sorprendente e deludente), cosa che conferma quale grado di considerazione abbiano i temi scientifici presso la politica.

Come era già successo per le primarie, leggendo mi sono reso conto che le risposte di Bersani, Giannino e Ingroia sono discorsive e spesso zeppe di informazioni superflue, che non aiutano a farsi rapidamente un’idea di quali siano i progetti dei candidati per la scienza nel nostro paese. Ho riassunto e ridotto ai minimi termini le loro risposte per fare un po’ d’ordine. Potete leggere le sintesi delle risposte qui sotto, ricordando che per approfondire potete sempre leggere le versioni complete sul sito di Dibattito Scienza.

 

1. Investimenti, meritocrazia, trasparenza: quali provvedimenti intende adottare per il rilancio di università e ricerca pubblica?

Bersani – Riattivare investimenti con risorse derivanti dalla spending review, dalla riforma delle pensioni e dalla ridefinizione delle spese per la difesa. Programma nazionale per il merito finanziato con 500 milioni di euro dal fondo ordinario per l’università. Trasparenza con portali online per la ricerca e per la valutazione dei progetti, ma non dice con che risorse.

Giannino – Superare dualismo pubblico – privato, incentivando ricerca di qualità. Aumentare e ripensare finanziamenti all’università, includendo investimenti privati con forme di detassazione. Merito va premiato tra chi studia e tra chi insegna (stipendi sulla base dei risultati).

Ingroia – Affermare valore universale di scuola, università e ricerca, anche con gli investimenti. Non spiega come o con quali risorse.

 

2. Quali provvedimenti concreti intende adottare per favorire l’innovazione e l’investimento in ricerca delle imprese private?

Bersani – Piano di innovazione industriale attraverso Agenda digitale (governo Monti), green economy, tecnologie applicate a beni culturali e scienza della vita. Finanziamento di ricerca e innovazione al posto di incentivi, creare una piattaforma finanziaria con denaro pubblico e privato con opportune garanzie sull’impiego dei fondi.

Giannino – Rimuovere di ciò che impedisce l’investimento in ricerca e sviluppo (come leggi che limitano certi ambiti, esempio: le biotecnologie), creare clima pro-investimenti (riformare giustizia per certezza del diritto), eliminare barriere tra pubblico e privato e rivedere sistemi di assegnazione dei fondi alla ricerca.

Ingroia – Liberare le piccole e medie imprese dalla burocrazia e dalla malavita, premi fiscali per chi investe in ricerca. Puntare sulla qualità e sull’economia pulita. Non spiega come.

 

3. Le direttive 20-20-20 definiscono le politiche energetiche europee. Quali azioni concrete intende adottare per garantire all’Italia un piano energetico in grado di migliorare l’efficienza e minimizzare l’impatto ambientale e il costo dell’energia?

Bersani – Rendere fissa la detrazione fiscale del 55% per l’energia pulita, incentivi non scaricati su bollette, ma su fiscalità generale. Intervenire sul sistema del gas con nuove infrastrutture, ma non dice con quali risorse. Borsa dei carburanti per prezzi più trasparenti, basta con la separazione tra amministrazioni per lo sviluppo e per l’ambiente.

Giannino – Carbon tax (ecotassa) stabile che incentivi le aziende a investire in energia pulita, lasciando scegliere il come al mercato. Concorrenza più sana con regole chiare, ma meno “logica pianificatoria” della politica. Riqualificazione energetica degli edifici.

Ingroia – Piano energetico sostenibile per una rivoluzione energetica entro il 2050, abbandonando i combustibili fossili. Ecoprestito per efficenza energetica nell’edilizia, riduzione dei consumi energetici, stabilizzazione delle detrazioni fiscali al 55 per cento.

 

4. Come intende occuparsi della produzione, gestione e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, per migliorare l’impatto su ambiente e qualità della vita?

Bersani – Prevenire la produzione dei rifiuti con 5 programmi: riduzione imballaggi, incentivi alla ricerca, ridurre rifiuti prodotti dalla pubblica amministrazione (PA), sistemi per determinare il ciclo di vita della materia, privilegiare acquisto di prodotti “verdi” nella PA. Migliorare la differenziata a partire dal prelievo dei rifiuti, sfruttamento biomasse. Non dà stime su costi e tempi del programma.

Giannino – Aprire il mercato del riciclo alla concorrenza, per umido e inerti meglio un mix di soluzioni (termovalorizzatori, gassificazione, discarica…) teso a un’apertura molto normata e controllata verso la concorrenza.

Ingroia – Incentivare riuso e riciclo, liberalizzazioni per la raccolta di determinati rifiuti. Togliere la gestione dei rifiuti ai centri di potere e alla criminalità organizzata, ma non dice come.

 

5. Quali misure concrete intende adottare per la messa in sicurezza del territorio nazionale dal punto di vista sismico e idrogeologico? E quali per stimolare il settore edilizio conciliandolo con la salvaguardia del territorio e la lotta alla criminalità organizzata?

Bersani – Mettere in sicurezza il territorio, programmare la prevenzione, basta spese solo in emergenza, ma non dice con che risorse. Procedure di appalto più semplici, ma con requisiti più alti, tracciare pagamenti, contrasto abusivismo, ma non dice come.

Giannino – Valutare costi e benefici delle norme di messa in sicurezza del territorio vigenti, eliminando quelle inutili. Obbligo di assicurare immobili contro rischio sismico. Evitare pianificazione e burocrazia a ogni costo sull’edificabilità, con regole più chiare e semplici non sfruttabili dalla criminalità.

Ingroia – Piano delle piccole opere: 100mila iniziative sul territorio condivise con i cittadini. Piccole dimensioni e trasparenza nella realizzazione delle opere contro la criminalità e il consumo di suolo. Non dice con quali risorse.

 

6. Qual è la sua opinione sull’Agenda Digitale approvata dal precedente governo e quali sono le sue proposte concrete per la diffusione della banda larga in tutto il Paese?

Bersani – Accelerare copertura in fibra ottica, dare accesso più diffuso alla banda larga, piano strutturale straordinario modulando investimenti pubblici e privati. Indirizzare gli operatori verso l’interesse nazionale, incentivare la concorrenza. Programmare fondi europei per connessioni in fibra di scuole e ospedali entro fine 2020, almeno 3 miliardi.

Giannino – Agenda digitale poco incisiva sulla digitalizzazione della PA, serve più concorrenza per la realizzazione delle infrasftutture.

Ingroia – L’infrastruttura di rete è un bene comune di interesse nazionale, favorire investimenti per ammodernarla insieme con le “ante azioni previste dall’Europa” contro il divario digitale.

 

7. La legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita è stata messa in discussione più volte negli ultimi mesi, con diverse sentenze tra cui quella della Corte di Strasburgo. Si impegnerà ad adeguare questa legge alla giurisprudenza italiana ed europea? Qual è invece la sua posizione a proposito del testamento biologico?

Bersani – Incoraggiare, sostenere e rispettare la ricerca, ma con valutazione efficace dei rischi reali (non potenziali). Stretta collaborazione tra scienza e politica sui temi etici e giuridici che ne derivano. No a eutanasia con ruolo attivo del medico. Correggere legge 40, ponendo fine al “turismo procreativo”: nuove norme per riportare la fecondazione artificiale senza ricorrere all’estero, ma non entra nel merito.

Giannino – Legge 40 va adeguata ai principi europei. Lo Stato non deve essere monopolista etico sul fine vita, tornare al rapporto privato tra medico e paziente.

Ingroia – Abrogare la legge 40, regolamentare il testamento biologico e il fine vita, ma non dice come.

 

8. Data l’importanza della scienza e della tecnologia nella società contemporanea, quali misure intende adottare, anche a livello scolastico, per favorirne lo sviluppo e contrastare anche il diffuso analfabetismo scientifico e matematico?

Bersani – Educare alla creatività e allo studio a partire dai problemi, stimolando la curiosità scientifica, a partire dalla scuola dell’infanzia. Risposta nel complesso molto generica.

Giannino – Riqualificare il sistema educativo per migliorare la preparazione scintifica. Incentivare festival, convegni, competizioni scolastiche a tema scientifico. Valutare di continuo gli insegnanti, autonomia di scelta dei docenti per le scuole e per i loro stipendi (entro linee guida nazionali), competizione tra le scuole. Non fa riferimento a costi o risorse da usare.

Ingroia – Obbligo scolastico a 18 anni, ritiro riforma Gelmini e fine blocco organici. No a qualsiasi progetto di privatizzazione dell’istruzione, tecnologie a scuola, ma in modo organico e con risorse (non dice da dove).

 

9. Come pensa che il suo governo si debba occupare di modifiche climatiche causate dall’uomo? Quali interventi metterà in atto per la mitigazione e/o prevenzione dell’innalzamento dei gas serra?

Bersani – Raggiungere insieme con i paesi europei un accordo globale sul clima entro il 2015, puntare su tecnologie pulite come via per rilanciare anche lo sviluppo. Riqualificazione energetica nell’edilizia, incentivata da detrazioni fiscali, puntare di più sulle rinnovabili. Riduzione e ottimizzazione dei trasporti, maggiore impegno di regioni e comuni. Non ci sono riferimenti alle risorse economiche da impiegare.

Giannino – L’Italia fa parte di un gioco più grande europeo e globale sul tema, occorrono politiche nel lungo termine tese all’innovazione per ridurre le emissioni.

Ingroia – L’Italia deve sostenere una carbon tax in Europa, adattamento del territorio in vista degli effetti dell’aumento di 2 gradi della temperatura entro il 2100.

 

10. Qual è la sua posizione in merito all’uso di animali nella ricerca biomedica? Pensa sia corretto limitare l’uso di alcune specie animali a scopo di ricerca?

Bersani – I test sugli animali sono indispensabili, almeno fino a quando non ci saranno alternative scientifiche accettabili. Chiudere centri di ricerca che usano animali in Italia è un rischio: molte industrie farmaceutiche dovrebbero delocalizzare, il test su animali per i farmaci è un passaggio obbligato prima di quelli sugli uomini.

Giannino – La ricerca su animali è una parte fondamentale dei successi della ricerca medico-scientifica. Deve essere regolata, ma è necessaria.

Ingroia – Limitare l’uso di animali in sede di ricerca biomedica.

(foto: Bersani al CERN con Fabiola Gianotti – Ilaria Prili)

Posted in: politica, scienza Tag: antonio ingroia, dibattito scienza, elezioni 2013, oscar giannino, pier luigi bersani

Doppio concentrato di scienza e primarie

22 Novembre 2012

Un gruppo di giornalisti scientifici, blogger ed esperti ha avuto la bella idea di mettere insieme sei domande sulla scienza, che sono state pubblicate dalla rivista Le Scienze, indirizzate ai cinque candidati alle primarie del centrosinistra. Domande interessanti e complesse, con temi che spaziano dai progetti per rilanciare la ricerca in Italia agli OGM passando per il fine vita, cui non deve essere stato facile rispondere. Nonostante la difficoltà, tutti i cinque candidati hanno inviato le loro risposte alla rivista, che le ha pubblicate nella serata di ieri sul suo sito.

Leggendo, mi sono reso conto che le risposte di Pier Luigi Bersani, Laura Puppato, Matteo Renzi, Nichi Vendola e soprattutto di Bruno Tabacci sono molto discorsive e tirano in ballo un sacco di dati e informazioni superflue (spesso trascurandone altre), che non consentono di farsi una rapida idea di quali siano i loro progetti legati alla scienza per l’Italia. Ho provato ad asciugare e ridurre ai minimi termini le loro risposte, più che altro per mettere ordine tra le loro idee e le mie. Le trovate qui sotto, nello stesso ordine in cui sono pubblicate su Le Scienze, dove potete andare se vi interessa leggere le risposte per intero. Al fondo ho aggiunto anche un voto per ogni risposta, personale, trascurabile, per ricordami che cosa ho pensato alla lettura di ciascuna.

 

1. Quali politiche intende perseguire per il rilancio della ricerca in Italia, sia di base sia applicata, e quali provvedimenti concreti intende promuovere a favore dei ricercatori più giovani?

Bersani – Rilanciare rapporto tra imprese e ricerca per nuovi investimenti; la ricerca come chiave per ottenere produzione di alto livello; dare più spazi a ricercatori e università, ma non dice come. Voto: 7.

Puppato – Liberare ricerca da baronie e precarizzazione, stretto rapporto con le imprese, ma non dice come; rivedere il sistema dei brevetti in Europa e renderlo meno costoso. Voto: 6.

Renzi – Nuovo sistema di valutazione delle università, per premiare le migliori, con rilevazioni terze autorevoli; incentivi fiscali per i contributi alla ricerca; fondo nazionale che funzioni come i venture capital per investire nei progetti migliori. Voto: 7,5.

Tabacci – Risposta lunghissima e su tre linee: quantificazione delle risorse da dedicare, logiche di attribuzione e regole per il loro impiego; è lunga davvero, irriassumibile. Voto: 7.

Vendola – Portare i fondi per la ricerca verso la media europea del 2 per cento rispetto al PIL, ma non dice come; piano straordinario di assunzione dei ricercatori precari; più trasparenza nelle università; favorire la creazione di imprese innovative, ma non dice come. Voto: 5.

 

2. Quali misure adotterà per la messa in sicurezza del territorio nazionale dal punto di vista sismico e idrogeologico?

Bersani – Prevenzione; valutazioni del rischio affidate a commissioni indipendenti; riunificare competenze frammentate; basta condoni; piano di investimenti per sicurezza nelle scuole, per attuare interventi in aree a rischio e per incentivare fiscalmente le nuove soluzioni per la sicurezza, ma non dice con quali risorse. Voto: 7.

Puppato – Piano da 40 miliardi di euro per la messa in sicurezza del territorio, ma non dice da dove prendere le risorse; basta con la cultura delle emergenze. Voto: 4.

Renzi – Nel breve periodo nuovo servizio meteo-climatico nazionale e leggi per privilegiare la riqualificazione del già costruito, senza consumo di nuovo suolo; nel medio termine un piano per la manutenzione territoriale, coinvolgendo di più gli amministratori locali, ma non dice con quali risorse. Voto: 7.

Tabacci – Ridurre la frammentazione di competenze; coinvolgere soggetti con veste privata e funzioni pubbliche; puntare sui parchi naturali; le risorse si trovano con sgravi fiscali per le ristrutturazioni, fondi UE. Voto: 6,5.

Vendola – Piano straordinario di messa in sicurezza, manutenzione e tutela del territorio, ma non dice come e con quali risorse. Voto: 4.

 

3. Qual è la sua posizione sul cambiamento climatico e quali politiche energetiche si propone di mettere in campo?

Bersani – Potenziare il protocollo di Kyoto; nuovi incentivi per fonti rinnovabili; valorizzare la ricerca in molteplici campi energetici. Voto: 6.

Puppato – Rispettare il protocollo di Kyoto; taglio agli incentivi per i combustibili fossili. Voto: 5.

Renzi – Piano nazionale per l’adattamento per affrontare i cambiamenti già in atto e che sono inevitabili, con risorse anche da fondi UE; revisione patto di stabilità per gli investimenti su risparmio ed efficienza energetica e tutela del territorio; incentivi per rinnovabili da migliorare e da legare al medio-lungo periodo. Voto: 7,5.

Tabacci – Promuovere l’efficienza energetica; maggiore coinvolgimento dell’Italia nei progetti di ricerca sui modelli climatici, sui piani di mitigazione e di prevenzione; ridiscutere risorse fornite in sede UE; diversificazione delle fonti energetiche. Voto: 6,5.

Vendola – Pensare a futuro esclusivamente rinnovabile; liberalizzare lo scambio di energia rinnovabile tra produttori e consumatori; liberarsi “dal giogo delle bollette”; eolico in mare e geotermia a ciclo binario, ma non dice con quali risorse. Voto: 5,5.

 

4. Quali politiche intende adottare in materia di fecondazione assistita e testamento biologico? In particolare, qual è la sua posizione sulla legge 40?

Bersani – Distinguere tra la libertà di ricerca e i rischi reali dovuti ai risultati; no a eutanasia con ruolo attivo del medico; correggere legge 40, ideologica e odiosamente classista, ma non dice come; impegno a trovare linee guida di buona pratica per fecondazione assistita. Voto: 4,5.

Puppato – Rivedere legge 40, specie nella parte su fecondazione eterologa; registri per esprimere le proprie volontà sul fine vita. Voto: 8.

Renzi – Rivedere legge 40 e sue incoerenze; istituire un’autorità su modello anglosassone, libera di valutare i casi particolari; ognuno deve poter indicare fino a che punto intende essere sottoposto a terapie, nutrizione e idratazione artificiali. Voto: 9.

Tabacci – Riconoscere diritto degli embrioni; coordinazione nella UE sul tema della fecondazione; no al suicidio assistito; possibilità di respingere l’accanimento terapeutico, in cui non devono essere comprese idratazione e nutrizione artificiali. Voto: 3.

Vendola – Cancellare la legge 40 e farne una nuova; legge sul testamento biologico nel rispetto della libertà di scelta per il fine vita. Voto: 8.

 

5. Quali politiche intende adottare per la sperimentazione pubblica in pieno campo di OGM e per l’etichettatura anche di latte, carni e formaggi derivati da animali nutriti con mangimi OGM?

Bersani – Distinguere libertà di ricerca dall’impiego dei risultati; rilanciare la ricerca sugli OGM per non perdere il passo con gli altri paesi; imporre etichette anche per formaggi generici, che possono essere fatti con latte prodotto da mucche alimentate a OGM; più trasparenza sul tema senza preclusioni. Voto: 8,5.

Puppato – Italia deve restare OGM free; troppi rischi per contaminazione se si fa ricerca sugli OGM in Italia; etichette più chiare e complete. Voto: 2.

Renzi – Il futuro dell’agricoltura italiana non può essere legato agli OGM; settore agroalimentare in crescita grazie ai tanti prodotti di qualità made in Italy; sì a ricerca su OGM, ma principio di precauzione e c’è rischio contaminazione dei campi; trasparenza etichette. Voto: 5.

Tabacci – Prodotti italiani verso la qualità, non servono quindi gli OGM; spetta ai centri di ricerca e agli organismi di tutela fissare i criteri per sperimentazioni in sicurezza; etichette più complete. Voto: 5.

Vendola – Puntare alla qualità, gli OGM non servono alla nostra agricoltura; sperimentazione solo in laboratorio per non avere contaminazione; trasparenza sulle etichette. Voto: 4.

 

6. Qual è la sua posizione in merito alle medicine alternative, in particolare per quel che riguarda il rimborso di queste terapie da parte del SSN?

Bersani – Distinguere tra i diversi tipi di “medicina alternativa”, che devono comunque soddisfare criteri sperimentali condivisi; non ha senso rimborso indistinto con SSN; la politica si deve basare sulle prove della scienza per decidere; vedere anche come fanno all’estero, fermo restando il metodo scientifico. Voto: 9.

Puppato – L’omeopatia ha dimostrato di essere utile; assimilare i farmaci omeopatici a quelli tradizionali è un dovere; basta preclusioni sull’omeopatia; farmaci omeopatici prescrivibili attraverso SSN. Voto: non classificato.

Renzi – Non ci sono i termini per prevedere rimborso da parte del SSN; distinguere tra discipline bionaturali del benessere e settore medico-sanitario; normare l’esercizio delle discipline stabilendo standard minimi. Voto: 8,5.

Tabacci – Nessuna deroga al metodo scientifico; tenere al centro enti di verifica e certificazione dei farmaci; nel SSN solo se fossero inserite nella farmacopea. Voto: 7,5.

Vendola – Percorso di verifica scientifica per “medicina alternativa” pari a quello per la medicina tradizionale; incoraggiare innovazione nel settore, ma per trovare chiare evidenze scientifiche; meglio inserire altre cose nel SSN, prima. Voto: 7,5.

Posted in: politica, scienza Tag: bruno tabacci, dibattito scienza, laura puppato, le scienze, matteo renzi, nichi vendola, pier luigi bersani, primarie, primarie 2012, primarie centrosinistra 2012
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