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il blog di emanuele menietti

risorgimento

Un libro in due

25 Febbraio 2011

«Ne scriviamo uno insieme?»
Quando mio padre mi chiese di scrivere un libro con lui stava vuotando la lavastoviglie. In mano un paio di piatti, in mente l’idea per un nuovo libro e già il titolo di qualche capitolo, forse. Lo guardai sorpreso, avevo da poco consegnato la tesi e l’idea di rimettermi a fare ricerche e scrivere non mi esaltava, così esitai a rispondere.
«Allora, che ne dici?»
Era arrivato il turno delle forchette e dei cucchiai, intanto. Ricordo di essermi seduto sul tavolo, aggrappato sul bordo, e di avergli chiesto se fosse sicuro di volerlo fare con me. Gli ricordai che di libri ne aveva già scritti tanti, che scriverne uno in due non è semplice, tanto più se uno dei due è tuo figlio e se l’altro è tuo padre, che ci sarebbe voluto tempo e chi lo sa dove sarei stato da lì a qualche mese. Posò un mestolo, poi si girò e mi sorrise.

Il Risorgimento nelle vie di Torino è nato così, nella cucina di casa in un giorno di primavera di qualche anno fa. È cresciuto nelle biblioteche di mezzo Piemonte, nello studio di mio padre, su qualche taccuino, su un paio di computer, sui treni tra Torino e Milano e nelle lunghe passeggiate sotto i portici della città.

Nel libro raccontiamo come si viveva a Torino nell’Ottocento, in un periodo storico pieno di fermenti che avrebbero portato alla proclamazione della città a capitale di un’Italia riunificata, seppure a fatica e tra molte contraddizioni. Per ricostruire le vicende risorgimentali abbiamo preparato itinerari che consentono di ritrovare le tracce di quel periodo tra i monumenti, i palazzi, le piazze, i caffè storici della città e la storia dei personaggi più importanti dell’epoca. Infine, siamo andati alla ricerca delle cronache di allora sui giornali, le gazzette e i periodici satirici, per riscoprire il Risorgimento con gli occhi di chi ogni giorno si ritrovava a discutere di politica, di guerra e di un paese da mettere insieme.

Il libro è uscito verso la fine dello scorso anno, può essere acquistato in libreria o sul sito dell’editore, o su IBS o su Feltrinelli o su qualche altra libreria online, e sta arrivando alla prima ristampa. Oggi, insieme a Piergiuseppe, che è mio padre, lo presento alla FNAC di via Roma alle 18.00.

Posted in: libri e poesia, torino Tag: emanuele menietti, il punto, libro, piergiuseppe menietti, risorgimento, risorgimento nelle vie di torino, torino

A scuola di Risorgimento

6 Ottobre 2010

Nell’aprile dello scorso anno, il 21 per la precisione, vi ho raccontato della visita di Guido Ceronetti in quella che fu la sua – e la mia – scuola elementare, la Federico Sclopis di Torino. Lo scrittore era stato invitato dalle formidabili insegnati che da anni lavorano per recuperare la memoria di quanto accadde tra le mura di quell’edificio scolastico che sorge a pochi passi da piazza Statuto da fine Ottocento. Dalla visita di Ceronetti è passato ormai un anno e mezzo e nel frattempo le maestre della scuola hanno proseguito il loro determinato lavoro di recupero, come racconta oggi sul Corriere della Sera Annachiara Sacchi in un bell’articolo pubblicato nella sezione Cultura del giornale.

Da mesi le insegnanti della scuola lavorano ad alcuni progetti legati ai 150 anni dell’Unità d’Italia, che saranno celebrati il prossimo anno a Torino. E la cosa interessante è che lì, nelle classi dove studiarono Ceronetti e anche un certo Carlo Maria Martini divenuto cardinale, la festa sarà non solo dei ragazzini italiani, ma anche dei tanti figli di immigrati extracomunitari che mandano i loro ragazzi a studiare alla Sclopis.

Ora in alcune classi il 50 per cento degli studenti è straniero. Ma l’atmosfera «deamicisiana» si respira ancora. Merito della struttura ottocentesca, dei corridoi grandissimi, delle aule affacciate sul cortile interno. Ma anche del continuo lavoro di «memoria » portato avanti dalle maestre. È nato così il piccolo museo della scuola, una stanza (aperta al pubblico) dove sono raccolti banchi antichi, registri, libri, pennini che raccontano epoche lontane.

Maria Elena Revelli, la maestra che cura con tre colleghe questo progetto (e molti altri), insiste sul «ricordo». «Abbiamo intervistato decine di ex allievi, visitato i luoghi storici della zona, preparato una serie di libri con il comitato per i 150 anni, letto e archiviato i giornali del 1961, l’anno del centenario».

Certo, non è semplice spiegare il Risorgimento alle elementari, visto che non è previsto nei programmi. «Ma i bambini sentono che è in arrivo un anniversario speciale». E la storia dell’Unità d’Italia «viene inserita comunque nelle ore di educazione alla cittadinanza». Anche la Sclopis sarà, in primavera, alle Officine Grandi Riparazioni. Con un progetto di scrittura creativa, un calendario, un giornalino, una conferenza. La linea del tempo che dal 1861 porta al 2011. «Il messaggio— dicono i maestri—è ancora valido: uniti si cresce».

(Ah, Maria Elena, la maestra dell’intervista, è mia madre. Brava.)

Posted in: costume, torino Tag: 150 anni unità italia, guido ceronetti, italia unita, maestre, risorgimento, sclopis, scuola elementare
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