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cattivamaestra

il blog di emanuele menietti

il post

Gratis, cribbio!

12 Gennaio 2011

Sul Post ieri abbiamo chiesto a chi ci legge di dare una mano a Berlusconi per trovare un nuovo nome da dare al suo partito. Del resto il Cavaliere è fatto così, quando i problemi iniziano a essere troppi il meglio è un bel rebranding: si cambia il marchio e, via, si ricomincia.

Anche quelli di Metilparaben hanno deciso di aiutare il Presdelcons, con un generatore automatico. Gratis, Mamma e Gol non sono male.

Pare che Berlusconi voglia chiamare il partito utilizzando una sola parola, gira voce che sia Italia, ma va a finire che lo chiama Azzurri. Eh.

Posted in: internet e media, politica Tag: il post, metilparaben, popolo della libertà, silvio berlusconi

Il giro dei diversi settori che insieme costituiscono l’intera o parte dell’organizzazione che ti dà lavoro

10 Dicembre 2010

Paolo Nori legge per il Post l’inizio del libro di Georges Perec che si intitola L’arte e la maniera di affrontare il proprio capo per chiedergli un aumento. Senza una virgola.

[audio:http://www.ilpost.it/paolonori/files/2010/12/nori_perec_01.mp3|titles= Nori legge Perec]
Posted in: libri e poesia Tag: aumento, georges perec, il post, paolo nori, podcast

«Ma che interessante! Ma non c’è freddo? Ma cosa si mangia?»

23 Ottobre 2010

Paolo Nori ha aperto un blog sul Post. Non ci scriverà sopra, ma preparerà dei podcast come quello qua sotto. Se volete, potete saltare i preamboli e andare al minuto 2:55 per avere una risposta alla fondamentale domanda: perché Nori ha studiato russo?

[audio:http://www.ilpost.it/paolonori/files/2010/10/nori_podcast_01.mp3|titles=Nori – Come mai ho studiato russo]

Posted in: libri e poesia Tag: il post, paolo nori, podcast, russo

Bufala aliena

28 Settembre 2010

Chi capita spesso da queste parti conosce ormai la mia scarsa clemenza nei confronti dei giornalisti che incappano in notizie inverosimili e inaccurate, le pubblicano e non si curano poi di correggere il tiro e smentire le stesse bufale che hanno messo in giro. A volte c’è dolo, quello di voler spararla grossa a tutti i costi per aumentare le visite, a volte ci sono solo scarsa preparazione o superficialità. E visto che qualche giorno fa mi è capitato proprio di essere un po’ troppo superficiale con un articolo, ho deciso di raccontarvi come sono andate le cose.

Domenica la redazione del Post è a Riva del Garda per la Blogfest. È mattina, siamo al sole con i computer sui tavolini del dehors di un bar e ci confrontiamo sulle notizie più interessanti della giornata, sulle cose da raccontare a chi ci legge. Nel mondo sono successe poche cose e le pagine dei giornali sull’Italia sono piene zeppe del solito blablabla sul governo ostaggio dei finiani. Luca, che il Post lo dirige, trova una notizia curiosa su News, uno dei principali siti di informazione dell’Australia (gli antipodi tornano sempre utili quando vuoi raccontare qualcosa e mezzo mondo dorme ancora): l’ONU sta per nominare un ambasciatore per occuparsi degli alieni.

La notizia è a un passo dallo “strano, ma vero”, categoria che cerchiamo di evitare sul giornale, ma si tratta pur sempre delle Nazioni Unite e la fonte sembra attendibile. Mi faccio carico della notizia e cerco qualche informazione in più. Scopro così che dal 1962 l’ONU ha un Ufficio per gli Affari dello Spazio Extra-atmosferico (UNOOSA) che si occupa di tenere il registro delle cose che mandiamo nello spazio, dalle astronavi ai satelliti passando per le stazioni orbitali, e che si occupa anche della possibile esistenza di forme extraterrestri. Sul sito dell’UNOOSA scopro che a dirigere l’Ufficio c’è l’astrofisica Mazlan Othman, quella che secondo News dovrebbe diventare il nuovo ambasciatore.

Altri siti web riportano la stessa notizia del sito australiano, le informazioni combaciano con i dati che ho potuto raccogliere online, e i virgolettati attribuiti a Othman sembrano confermare la notizia: l’ONU si sta dando da fare sulle forme di vita extraterrestri. In redazione siamo dubbiosi, cerchiamo di esserlo sempre per sbagliare il meno possibile, la notizia sembra una cosa da documentario più che da film di fantascienza e decido di scrivere l’articolo. Poi lo pubblico con quella punta di ansia di fondo che mi accompagna sempre quando scrivo qualcosa che so verrà letto da gente che si fida di cosa gli sto raccontando.

In un paio di giorni, il pezzo viene letto da diverse migliaia di persone e viene condiviso da più di 300 persone su Facebook. Ci sono anche dei commenti di lettori incuriositi o entusiasti per la notizia. Sembra tutto ok. Sembra. Poi però apro il Guardian e il blog di Paolo Attivissimo questa mattina e per qualche istante spero di sparire su Marte, senza ambasciatori dell’ONU al seguito.

La notizia è una bufala. Incuriosito dalle informazioni circolate domenica, un giornalista del Guardian ha fatto qualche indagine ricevendo una smentita da Othman: le Nazioni Unite non hanno intenzione di nominarla “rappresentante ONU per gli alieni”. I virgolettati della responsabile erano stati interpretati male da News. La responsabile dell’UNOOSA aveva parlato dell’importanza dei progetti per la ricerca di forme di vita extraterrestri e per mettersi in contatto con loro, ricordando inoltre di essere pronta per una conferenza presso la Royal Society sugli oggetti spaziali che orbitano a poca distanza dalla Terra. Chi per primo si è occupato della notizia deve aver fatto confusione unendo le due informazioni e arrivando così alla conclusione che l’ONU stesse per nominare un ambasciatore per le comunicazioni con gli omini verdi.

Quando succedono queste cose molti siti di informazione, anche grandi, rimuovono l’articolo incriminato e fanno finta di niente. Sul Post abbiamo scelto di prenderci le nostre responsabilità. Appena scoperto l’errore, ho pubblicato un secondo articolo per correggere la notizia e metterci una pezza. Nell’articolo originale abbiamo inserito un trafiletto per avvisare chi ci legge che la storia dell’ONU e degli alieni pare sia proprio una bufala. In compenso, alcuni quotidiani italiani oggi si occupano della notizia sbagliata trattandola come se fosse vera, ignorando la smentita della Othman.

Quando salta fuori una bufala giornalistica, mi chiedo sempre quanti di quelli che hanno ricevuto una informazione sbagliata abbiano poi la possibilità di leggere una smentita. Ho sempre l’impressione che là fuori sia pieno di lettori che leggono notizie imprecise o sbagliate sulle quali costruiscono poi le loro opinioni, magari condividendole con gli amici. Sono vittime di un sistema che non torna mai sui propri passi, che passa oltre facendo finta di niente.

Chissà quanti di quelli che hanno letto il mio articolo di domenica leggeranno oggi il nuovo pezzo con la smentita. Me lo chiedo perché prendo sul serio quello che faccio e l’idea che Tizio, Caio e Sempronio continuino per giorni a essere convinti che l’ONU stia cercando gli alieni perché lo hanno letto sul Post non mi sconfinfera molto. Se vi dovessero raccontare qualcosa di simile, datemi pure la colpa, ma poi spiegategli come stanno davvero le cose. Grazie.

Posted in: giornali, internet e media, my2cents Tag: alieni, attivissimo, bufale, extraterrestri, giornalismo, guardian, il post, onu, unoosa

Start your engines

2 Giugno 2010

Sì, lo so, non aggiorno il blog da tempo, troppo tempo. Negletto, per settimane CattivaMaestra è rimasto vittima del torpore primaverile e del mio nuovo lavoro qua, che non lascia sempre il tempo per fare un salto da queste parti, scrivere qualcosa e dilettarvi.

Un giorno, quando sarò più vecchio e avviato verso la decomposizione, racconterò queste ultime settimane belle, divertenti, strane, stancanti e piene di imprevisti da far impallidire il tabellone del Monopoli. Racconterò di come alcune parole, comuni o dal suono esotico, abbiano assunto nuovo valore e significato, almeno per un po’ di tempo e chissà fino a quando. E non sono idiozie da idioletto.

La cosa importante, almeno per chi capita da queste parti, è che adesso si ricomincia sul serio. Tempo di scrollarsi di dosso la polvere, togliere le ragnatele, oliare qualche ruota dentata e rimuovere la ruggine e CattivaMaestra riparte. Destinazione? La solita: mboh.

Posted in: my2cents Tag: blog, cattivamaestra, idioletto, il post

il Post è

20 Aprile 2010

Ieri, più o meno a quest’ora, nasceva il Post. Ma che cos’è il Post? Un blog? No, di più. Un giornale online? Anche, ma non solo. Un aggregatore? Troppo generico.

Il Post non puoi mica definirlo, difatti non ci riusciamo nemmeno noi che lo facciamo. Il Post va letto e spulciato, seguendo un percorso logico o saltando da un link all’altro, ne mettiamo tanti apposta. Il Post va anche amato, se vi riesce.

Luca, che del Post è il direttore, ha scritto una specie di editoriale per riordinare le idee e raccontare come è nata questa nuova cosa online. È un valido punto di partenza per conoscere il Post, ma anche la storia dei pinguini lo è.

Il Post è fatto da Luca e da altre persone speciali come Chiara, Claudio, Elena, Francesco, Giulia, Pier Mauro e dal tenutario di questo blog. Stiamo prendendo le misure per migliorare il Post. Ci andrà un po’, intanto iniziamo a prenderci gusto…

In questo breve post la parola post compare dodici volte per superare la teoria dei messaggi subliminali e indurvi a leggere il Post. Ora.

Posted in: giornali, internet e media Tag: editoria, giornalismo, il post, new media

il Post

16 Aprile 2010

Posted in: internet e media Tag: il post
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